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Una Barriera di libri

La Biblioteca Popolare Lino Anaclerio custodisce 4.000 volumi a tema politico e sociale


Già quando arrivi lì davanti capisci che il posto non può che essere questo. Numero civico zero, via Cervino 0; ad essere precisi. Numero zero, come la via dei Matti di Sergio Endrigo; perché l’impresa che custodisce questa casa messa ad angolo nel cuore di Barriera di Milano, la parte più a nord ed estrema di Torino, se non è roba da pazzi, poco ci manca. Qui ti rendi conto che memoria è un tornare indietro, ma è richiamare al presente, custodire.

Questa storia prende piede a fine maggio 2020 in piena emergenza sanitaria ed è, nei fatti, un’emergenza nell’emergenza. Bisognava trovare casa ad oltre quattromila volumi appartenuti a Lino Anaclerio già funzionario della casa editrice Einaudi e militante del PSIUP e di Rifondazione Comunista, mancato qualche settimana prima all’età di 91 anni. Cento scatoloni di saggi e scritti politici ed economici che partendo dal ‘700 arrivano fino all’attualità: Lenin, Trotsky, Marx, Engels, ma anche approfondimenti sulle rivoluzioni e sui movimenti in Italia e all’estero. Un lascito, un testamento di passione civica e culturale che la famiglia non voleva andasse disperso. Il tutto parte da un post su Facebook da parte del nipote di Anaclerio, Antonio Musotto scrittore e fotografo che vive a Palermo. La notizia arriva a Enrico Nada, fondatore insieme a Monica Di Martino del Silent Book Club di Torino: in pochi giorni nasce il progetto che darà vita alla Biblioteca Popolare Lino Anaclerio; una sinergia tra due circoli Arci torinesi - Babelica e l’Antonio Banfo - dove i volumi sono custoditi, catalogati ed esposti.

Babelica organizza corsi, laboratori, workshop su diverse tematiche, dalla letteratura al cinema, dalla scrittura alla fotografia, dal disegno alla musica. Babelica inoltre progetta e promuove iniziative culturali legate alla promozione della lettura, tra cui ad esempio il festival Matota, il festival Dora Nera, e iniziative sociali e educative, tra cui lo sportello Prima della Terza. Il Banfo, è intitolato alla memoria di Antonio Banfo, militante comunista ucciso il mattino del 18 aprile 19145, insieme a genero Salvatore Melis, in corso Giulio Cesare. Fin dal 1957, è un luogo d’incontro e di scambio. Le sue mura, che accolgono lapidi delle imprese partigiane e vessilli delle brigate garibaldine, ospitano progetti di doposcuola per bambini italiani e stranieri e progetti di supporto per bambini con difficoltà di apprendimento le cui famiglie spesso vivono in condizione di povertà estrema. Vede la presenza attiva di un gruppo di soci giovani e attivi; “New 0” si definiscono: hanno dato vita ad un podcast radiofonico “Berrai Barriera” che ha l’obiettivo di offrire una contro-narrazione di Barriera di Milano focalizzandosi sui giovani e le tematiche che stanno loro a cuore.

Attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso, le due organizzazioni hanno avviato una raccolta fondi, da destinare all’acquisto degli scaffali per i libri. La catalogazione dei volumi è iniziata grazie al contributo della sesta Circoscrizione della Città di Torino. Un ruolo fondamentale è giocato dai giovani volontari e volontarie del Circolo. Poi sono arrivisti i contributi della Compagnia di San Paolo e da Fondaco e la collaborazione con l’Istituto Piemontese Antonio Gramsci. Oggi è inserita nel catalogo delle Biblioteche civiche torinesi come biblioteca aggregata.

Oltre al fondo Anaclerio, sono tre i lasciti principali che hanno trovato casa al Banfo. Il fondo Giovanni Ferrero - presidente dell’Ismel e docente universitario, Direttore Amministrativo dell’Università di Torino, Assessore della Città di Torino e della Regione Piemonte, Presidente del Castello di Rivoli e dell’Accademia Albertina di Torino, Vice Presidente di Fondazione CRT, membro del CdA di CSI Piemonte - il fondo Aldo Enrietti - professore ordinario di Economia a Torino ex Segretario della Confindustria Piemonte e direttore di Ismel - e il Fondo Tori, da una storica famiglia di Barriera di Milano, militante del PCI intima amica di Antonio Banfo.

Tutte le donazioni ricevute sono state accompagnate dal desiderio che i libri continuassero a vivere in una biblioteca aperta e messa a disposizione di tutti, con particolare riguardo per gli studenti e le studentesse residenti in Barriera; per questo motivo fin da subito è stata avviata la collaborazione con le biblioteche civiche per far sì che i volumi catalogati - da un archivista professionista - siano resi visibili sulla piattaforma Opac del sistema bibliotecario torinese diventando così una preziosissima risorsa condivisa per tutti gli studiosi e gli studenti di scienze politiche.


Tatiana Giorcelli e Francesco Salinas, sono referenti rispettivamente di Babelica e del Banfo; gli abbiamo incontrati per cercare di approfondire alcuni aspetti di questa storia

Cosa ha spinto i due circoli ad imbarcarsi nell'impresa della Biblioteca Popolare?

«Quando è arrivata la chiamata da parte di Enrico Nada non potevamo non accoglierla. Ci siamo sentiti responsabili del destino dei volumi ma soprattutto responsabili verso la memoria e il capitale culturale che la famiglia Anaclerio ci stava donando. Abbiamo pensato che la biblioteca dovesse nascere dal basso grazie ai contributi dei soci di Babelica e Banfo e grazie all'aiuto dei servizio civilisti di Arci Torino che ci hanno supportato nel trasporto e nella prima catalogazione.»

Chi sono le persone che la frequentano il vostro spazio?

«La biblioteca è frequentata da chi frequenta il Banfo: bambine e bambini fin dai 6 anni, i loro genitori - famiglie del territorio di Barriera - studenti, ragazzi e ragazze delle scuole del territorio, giovani torinesi che frequentano le jam di hip-hop che original artisti realizza in mezzo ai volumi, artisti richiamati dalla street view art gallery e pubblico del Festival infestante di musica contemporanea.»

Ci sono iniziative legate alla memoria di Anaclerio e al suo lascito?

«La biblioteca è una vera e propria agorà del sapere, nei suoi spazi prendono vita le attività di aiuto compiti, i corsi di italiano per le mamme a partire dalle storie di narrativa, concerti, mostre, presentazioni di libri: tutto cioè che è cultura e che contribuisce alla nostra idea di cittadinanza attiva. Eventi specifici legati alla memoria e alla storia sono realizzati a favore dei più giovani e in collaborazione con il Festival di letteratura Matota - nato per parlare del contemporaneo attraverso i libri - e grazie alla redazione del podcast Berrai Barriera.»


Alessandro Prandi Pubblicato Solidea - Aprile 2023


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Per saperne di più

Circolo Arci Antonio Banfo - Laboratorio della Cultura Via Cervino 0, Torino

Babelica APS

Via Pacinotti 29, Torino

www.babelica.it ------------



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