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Un territorio, una comunità e una biblioteca (sociale)

I Laboratori Bibliosociali, le biblioteche di condominio a Milano, lo Spaccio di cultura a Torino, i Bibliobus: esempi di prossimità culturale che creano coesione

 

Il progressivo sfilacciamento dei legami sociali a cui stiamo assistendo impone uno sforzo per generare comunità locali sostenibili, resilienti e capaci di risposte rapide in grado di mettere insieme una multiforme compagnia di soggetti pubblici e privati. Tra questi e non da oggi c’è la biblioteca, uno dei possibili perimetri dove rivitalizzare i territori siano essi urbani, rurali o delle cosiddette aree interne. Oggi le riflessioni interne al mondo delle biblioteche appaiono in sintonia con le riflessioni che si sviluppano nell’ambito delle politiche culturali, nel mondo della scuola, nel welfare, nel dibattito scientifico, e concordano nel prefigurare biblioteche pubbliche più aperte e propositive, proattive nel ripensarsi ed evolvere, impegnate nel ricercare intrecci dinamici tra le tradizionali funzioni di promozione della lettura e di accesso alle conoscenze e la capacità di rispondere a cambiamenti diffusi facendosi spazio di incontro tra ambiti di riflessione diversi. Questo significa mettere in discussione il proprio ruolo e iniziare a immaginare una funzione innovativa, quella di incubatori socio-culturali. In questo articolo vengono raccontate alcune esperienze nazionali che vanno in questa direzione.

 

I laboratori Bibliosociali

La rivista Animazione Sociale ha da tempo inquadrato la realtà delle Biblioteche sociali come in grado di mettere in atto un processo di animazione culturale e sociale che presenta interessanti prospettive. Nell’ambito del periodico nato in seno del Gruppo Abele si è sviluppata la Rete dei Laboratori Bibliosociali, una piattaforma di ricerca, confronto e consulenza che si interroga sul ruolo delle biblioteche e di altri contesti socioculturali e ne accompagna l’evoluzione, organizzando seminari di discussione, realizzando convegni di approfondimento, accompagnando processi di riorganizzazione, conducendo percorsi formativi. Gli obiettivi del progetto sono:

  • Mescolare punti di vista favorendo collaborazioni generative e mettendo a confronto mondi culturali e mondi sociali in una prospettiva pluridisciplinare e transterritoriale.

  • Valorizzare esperienze concrete per costruire e mettere in circolo ipotesi e prospettive di lavoro da sperimentare nella quotidianità.

  • Facilitare processi di trasformazione che valorizzino le potenzialità delle biblioteche pubbliche e di altri contesti socioculturali senza snaturarne l’essenza.

Il percorso, nato nel 2013, coinvolge una rete di operatori e dirigenti di varie regioni d’Italia e nei suoi momenti più significativi si avvale del confronto e della collaborazione con la rivista.

Il lavoro portato avanti nei laboratori si basa su alcune riflessioni.

Innanzitutto che le biblioteche, insieme anche ad altri servizi, sono in grado di intrecciare la dimensione sociale intesa come processo relazionale e di sviluppo di comunità. Andare oltre alla logica del servizio c’è bisogno una tensione verso la nascita di un’identità operativa che lavora per la rigenerazione continua della comunità.

Il progetto propone: appuntamenti di confronto e approfondimento tematico per condividere pareri esperti, stimoli teorici e pratiche riguardanti la funzione socioculturale delle biblioteche, percorsi formativi di impronta laboratoriale volti ad accompagnare équipe lavorative nella messa a fuoco di nuove prospettive e sostenere il dialogo tra servizi e comunità locali e infine consulenza a enti e organizzazioni per allestire nuovi spazi o ripensare quelli esistenti, per ridisegnare la struttura di un servizio, per progettare e avviare inedite iniziative socioculturali.

 

Le biblioteche di condominio a Milano

La più curiosa è quella di via Solari 40, storico caseggiato popolare della Società Umanitaria, ricavata in una ex panetteria su cui campeggia ancora la vecchia insegna. Chi entra però, al posto di michette e sfilatini, trova una biblioteca bene organizzata, curata da efficienti e simpatiche volontarie, che mette a disposizione di tutti i cittadini del quartiere 6.000 volumi e un ricco bookcrossing. Nata negli Stati Uniti, la buona pratica delle biblioteche di condominio è arrivata anche a Milano nel 2013, in via Rembrandt 12, grazie a un tecnico in pensione, Roberto Chiapella, che trovando nel cassonetto per la raccolta differenziata della carta una gran quantità di libri ancora imballati destinati al macero chiese il permesso di mettere una libreria in portineria.

Nel giro di poco tempo le librerie diventarono molte di più. La notizia fece il giro del palazzo, attirando la curiosità dei passanti e dei media. Il dado era tratto. Da allora l’idea ha continuato a fiorire e oggi a Milano le biblioteche di condominio sono ventinove sotto l’egida del Sistema bibliotecario cittadino.

 

Spaccio di cultura a Torino

Lo Spaccio di Cultura - Portineria di comunità è un progetto ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare e fa parte dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, cofinanziati dall’Unione Europea – Fondi Strutturali di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020, misura Torino Social Impact in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.

La Rete Italiana di Cultura Popolare è un’associazione di promozione sociale che sviluppa sul campo progetti capaci di ascoltare e di affiancare le comunità locali, a partire dallo studio dei riti e delle feste tradizionali, al modo in cui si costruiscono sentimenti di appartenenza o viceversa di estraneità, alle condizioni e risorse di integrazione e inclusione.

La Rete è un laboratorio composto da enti, associazioni, scuole, gruppi e singoli cittadini che partecipano all’ideazione e (re)invenzione di nuove forme di comunità, partendo dai bisogni che emergono dalle narrazioni di chi abita i territori.

“Da tempo sviluppiamo progetti di attivazione delle comunità - dice Antonio Damasco della Rete Italiana di Cultura Popolare - e negli ultimi anni abbiamo capito che bisognava mettere in discussione la definizione classica di questo concetto. Per prendersi cura delle comunità in modo efficace e utile, è necessario individuare un nuovo parametro di appartenenza. Molto più che far parte di una medesima cultura o etnia, ciò che oggi identifica e dà forza a una comunità è vivere nello stesso luogo. Per mettere in relazione i singoli occorre partire da un criterio geografico e non semantico, facilitando l’incontro dei loro saperi e delle loro narrazioni.”

Attualmente sono tre le Portinerie sul territorio della Città di Torino: Porta Palazzo-Aurora, Giardini sulla Dora e Borgo San Paolo. La portineria di Porta Palazzo è abitata da molti soggetti che permettono di sviluppare un sistema di servizi integrati per gli abitanti: dal disbrigo di pratiche del segretariato sociale al supporto per richiedenti asilo, dall’abitare all’orientamento al lavoro.

Inoltre si è trasformata nell’edicola dei libri dove si possono prendere libri con una donazione libera, scambiare libri e donare libri segnalando i titoli via mail. Nella Spaccio di Lungo Dora Savona, tra le varie attività, c’è una biblioteca aperta al territorio e utilizzata per aiuto compiti, italiano per donne straniere, incontri e eventi.

 

Una biblioteca su quattro ruote

Il Bibliobus è una delle attività del Servizio Biblioteche della Città di Torino e consiste in un mezzo attrezzato con libri e connettività Wi-Fi, avviato il 6 ottobre 2018 durante la manifestazione Portici di carta per portare il servizio di biblioteca nelle aree cittadine meno servite dalle sedi delle Biblioteche civiche torinesi. Il Bibliobus offre servizi di iscrizione e prestito e attività di promozione della lettura per bambini, ragazzi e adulti. Il Bibliobus, che è stato acquistato con i fondi di AxTO, il progetto della Città di Torino per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e curato per la parte grafica dallo IED Torino, costituisce un'ulteriore articolazione del servizio bibliotecario pubblico della Città di Torino a servizio della cittadinanza. Con i suoi circa 1.000 volumi per bambini, ragazzi e adulti e con le nuove opportunità offerte dai servizi della Biblioteca digitale, sarà presente in alcune zone della città e anche in occasione di specifiche manifestazioni ed eventi.

Questo tipo di attività sono presenti su tutto il territorio nazionale sia nei grandi centri metropolitana nelle medie e piccole città.

 

L’impatto sociale generato dalle biblioteche

Quello descritto fino a qui è l’indice che mutamenti che investono la società chiedono alle biblioteche di rinnovarsi per divenire veri e propri hub di comunità. Per farlo occorrono però dati, informazioni e analisi che aiutino a interpretare queste trasformazioni e affrontarle. Oggi le riflessioni interne a questo mondo appaiono in sintonia con le riflessioni che si sviluppano, più in generale, nell’ambito delle politiche culturali, nel mondo della scuola, nel welfare, nel dibattito scientifico, e concordano nel prefigurare biblioteche pubbliche più aperte e propositive, proattive nel ripensarsi ed evolvere, impegnate nel ricercare intrecci dinamici tra le tradizionali funzioni di promozione della lettura e di accesso alle conoscenze e la capacità di rispondere a cambiamenti diffusi facendosi spazio di incontro tra ambiti di riflessione diversi.  Questo significa mettere in discussione il proprio ruolo e iniziare a immaginare una funzione innovativa: quella di incubatori socio-culturali.

Nel 2021 Graziano Maino e Lorenzo Bandera hanno delineato un percorso di ricerca-azione che serva a questo scopo prefigurando

  • un resoconto sullo stato delle biblioteche, sulla diffusione e la tenuta delle innovazioni sociali praticate, sulle soluzioni adottate e sugli elementi che ne hanno facilitato l’implementazione, sulle caratteristiche dei network di welfare locali con i quali le biblioteche collaborano e sui possibili nuovi ambiti di sviluppo di iniziative e alleanze;

  • un repertorio di difficoltà e di ostacoli da non sottovalutare;

  • indicazioni per coinvolgere e dare supporto alle biblioteche interessate a rafforzarsi e un quadro di azioni che possono svolgere i sistemi bibliotecari nel raccordare, orientare, sostenere e promuovere processi evolutivi, di collaborazione locale e sovraterritoriale;

  • un set di strumenti per biblioteche e sistemi bibliotecari interessati a mettere a punto nuove linee operative, nuove proposte socio-culturali, nuove partnership progettuali;

  • un cruscotto gestionale, con il proprio set di indicatori, aggiornato per la valutazione dell’azione delle biblioteche in ambito socio-culturale.

 

Alessandro Prandi

Pubblicato su Solidea, dicembre 2023


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